Quei favolosi anni ’70

febbraio 17, 2008

Gli anni ’70 sono stati il decennio della mia infanzia e della grande canzone d’autore. I cantautori, però, li ho scoperti dopo. Nella seconda metà degli anni ’80 e nella prima dei ’90. Del resto, quando Guccini ha scritto “La locomotiva” avevo due anni e quando uscì “L’avvelenata” ne avevo solo sei. Allora la musica la ascoltavo alla radio, o nei “mangiadischi” che leggevano solo i 45 giri. Tra le canzoni d’autore, ricordo “Generale” di De Gregori e “Una storia disonesta” di Stefano Rosso. Erano le canzoni che passava Radiodue, l’emittente che si ascoltava in famiglia. Ma c’era anche il juke-box del bar sotto casa. Sempre acceso. C’era sempre qualcuno, come dice Ligabue, «con tante monete e qualcosa da ricordare». Andava fortissimo Umberto Tozzi con “Tu”, “Ti amo”, “Stella stai” e anche il cantautore sidernese Benito Prochilo con “Ti voglio bene”. Ma la musica che più di ogni altra mi ricorda quei tempi è quella degli Alunni del Sole, gruppo napoletano di easy listening che, come i film di Totò, viene rivalutato decenni dopo. Per la gioia di Peppe e quelli come lui, riascoltiamo, quindi, “‘A canzuncella” e “Liù”. Peccato che i filmati siano mozzi, ma tant’è. P.S.: non trovate pure voi una somiglianza tra il cantante e Fabio Cannavaro? 🙂